Archivio Simone Sandretti

pagina in corso d'opera

a cura di Alessia Panfili e Tea Taramino

Il progetto di un archivio digitale dedicato a Simone Sandretti risale a qualche anno fa, di fronte all’esigenza di raccogliere e preservare le tracce del suo lavoro. L'archivio è un work in progress costante, che raccoglie e cataloga le opere di S.S. man mano che esse vengono recuperate. Nato grazie al contributo e all'amicizia di Cesare Pietroiusti, sopravvive grazie alla generosità di tutt* coloro che contribuiscono alla sua realizzazione.

I frammenti raccolti finora sono il tentativo di restituire una ricerca artistica poliedrica, che ha spaziato dall’arte all’attivismo sociale, in costante dialogo con il territorio torinese e con il suo tempo.

Questo spazio virtuale vuole raccontare Sandretti nelle molteplici forme in cui si è espresso, riportando quanto più fedelmente possibile la sua natura poetica e provocatoria. Tra i principi essenziali della sua ricerca: l’interesse per l’equilibrio che c’è nel caos e la consapevolezza di quanto sia importante rimanere svegli nelle ore più buie.
Alessia Panfili ...

Simone Sandretti / Adolfo Amateis (Torino 1976 - 2016)

Diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti, Simone Sandretti trascorre un periodo di studi presso la Univarsitat fur Kunstlerische und Industriell e Gestaltung di Linz e consegue poi una laurea in filosofia con una tesi in antropologia visiva. Molte sono le sue collaborazioni con altri artisti e le partecipazioni a manifestazioni nel settore. Tra queste la X Biennale Internazionale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo nel 2001 con Alberto Trapani e il progetto a.more con il gruppo Olomoto a cura di a.titolo.
Tra le varie collaborazioni: il Cortile di Via Mazzini 39 con Hiroaki Asahara, Tegi Canfari, Fulvio Colangelo, Marienzo Ferrero, Carlo Pigrucci, Tea Taramino e Noemi Zago.

Artista poliedrico, Simone Sandretti sperimentato molti media, spaziando dal cinema alla scultura, dalla performance, alla poesia, all’arte relazionale.
Adolfo Amateis è lo pseudonimo attraverso il quale Sandretti si è espresso attraverso la scultura, l’arte ambientale e l’intervento temporaneo nelle strade semideserte della città notturna. Comporre, per lui, significava anche assemblare pezzi, recuperati tra i rifiuti, quasi sempre senza l’uso di colle e nastri adesivi, uniti da un delicato sistema di equilibri e tensioni. Ne sono nate sculture fragili, evocative, potenti. Le riprese della telecamera, che sono state ogni volta ciò che è rimasto dell'installazione che al mattino veniva prelevata dalla quotidiana raccolta rifiuti.

Nel 2011, con Lorenzo Peyrani e Luca Atzori, ha fondato il Torino Mad Pride, movimento che rivendica il diritto alla dignità di chi è affetto da disturbo mentale, organizzazione in seno alla quale nasce il progetto Matti a Cottimo, un network di competenze professionali a disposizione per chi è al di fuori del mercato del lavoro.
Tra le esperienze artistiche proposte dal movimento si segnala Mad Scout Camp, campeggio urbano allestito al Parco Michelotti di Torino nel 2012 con interventi di Cesare Pietroiusti, Giuliano Nannipieri e il Museo dell’Arte Contemporanea Italiana in Esilio.

Con Alessia Panfili ha promosso e curato diverse manifestazioni artistiche di confine, anche in collaborazione con le Politiche Sociali del Comune di Torino.
Dal 2003 al 2016 ha collaborato con il Laboratorio La Galleria della Città di Torino per la manifestazione internazionale Arte Plurale e per altri progetti di arte relazionale.
Nel 2014 è tra gli organizzatori dell’occupazione della Libera Repubblica dei Matti, negli spazi del poliambulatorio di Via Gorizia a Torino. Nel 2016 viene pubblicato online il suo libro di racconti Volevo uccidere mia nonna, ma ho preferito un genocidio. Sempre nel 2016 esce il film Matti a Cottimo Strategie di Sopravvivenza, per la regia di Mauro de Fazio e Simone Sandretti.