L'artista Giorgio Barbero, protagonista delle mostre, in dialogo con artisti storici ed emergenti, irregolari e non, in relazione a poetiche e ricerche individuali, sviluppate in epoche e contesti diversi: dai primi del '900 ad oggi presso istituzioni psichiatriche, domicili privati, in strada, in laboratori protetti e in studi d'artista.
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A Palazzo Barolo: Giorgio Barbero e i vestiti di Giuseppe Versino, il libretto del viaggio irreale di Mario Bertola, le grandi sculture e installazioni di Enrico Tommaso De Paris, Simone Sandretti, Francesco Sena, Maya Quattropani e Ernesto Leveque. Presso Gliacrobati: Giorgio Barbero con le fanta costruzioni di Oby One (R. Zaiacometti) e i disegni di Cosimo Cavallo.
La mostra si è proposta di offrire – in occasione del quarantennale della legge Basaglia - spunti di riflessione sulla trasformazione della psichiatria e dei servizi sociali, indagandone le connessioni con l’arte contemporanea attraverso una rilettura critica di potenti e differenti visioni artistiche.
Dal 23 maggio al 17 giugno 2018
PARI, Polo delle Arti Relazionali e Irregolari di Palazzo Barolo
Nell'ambito della Rassegna Singolare e Plurale 2018
Un progetto di Città di Torino e Opera Barolo, a cura di Artenne e Forme in bilico. Con il sostegno della Fondazione CRT.
Il 2018 è stato anche l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e come si sa un patrimonio racconta storie, può essere reinterpretato, è un bene comune che può essere in continua evoluzione e con questa mostra si è voluto mostrare sia la storia di un territorio sia la qualità grafica di Giorgio Barbero che è considerato tra gli artisti facenti parte di un ampio patrimonio sommerso e a rischio di dispersione, di autori che operano ai margini dell’arte ufficiale, un patrimonio valorizzato dal progetto Mai Visti e Altre Storie (www.maivisti.it).
Le opere di Giorgio Barbero rappresentano uno scarto spaziale significativo fra un paesaggio dal carattere terrestre e un paesaggio astrale denso di particelle e di materia oscura: “Nella mia pittura rappresento satelliti spaziali, galassie ai confini del cosmo, momenti di espansione verso il futuro, un cosmo delle galassie da esplorare lontane anni luce. Io viaggio ai confini dello spazio, nella quarta dimensione, ed esploro i pianeti dei miei disegni sopra un razzo con tre propulsori…”
Una collaborazione fra ASL Città di Torino e ASLTO3; Città di Torino: InGenio e Servizio Passepartout; Opera Barolo; MAET/Museo di Antropologia ed Etnografia, Università degli Studi di Torino; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Associazioni: Forme in bilico, Artenne, Arteco, Fermata d'autobus Onlus, Gliacrobati, Futurino, Linea d’acqua; Cooperative Sociali: P.G. Frassati, La Rondine e Arte Pura, Chronos/Consorzio RISO.