L’AMAVO TROPPO E LE HO SPARATO

Un “quaderno d’artista” per contrastare la violenza di genere

di Irene Pittatore e Isabelle Demangeat

promosso e sostenuto da Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile ETS Edizioni Capovolte ...

L’amavo troppo e le ho sparato è un quaderno d’artista interattivo e transmediale mosso dal desiderio di unire le forze e i più efficaci strumenti per contrastare la violenza di genere. Il progetto è concepito da un’artista e giornalista pubblicista italiana – Irene Pittatore – e da una formatrice e coach francese, con esperienza internazionale nel campo dell’inclusione e della diversità – Isabelle Demangeat.
Il contributo di 129 donatori, fra Enti e soggetti privati, unito a quello della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, consentirà di mettere a punto la prima edizione – a diffusione gratuita per scuole e associazioni – del quaderno d’artista in versione e-book, ovvero di sviluppare un set di strumenti di natura artistica e pedagogica per favorire il riconoscimento delle radici culturali della violenza di genere, spesso condivise inconsapevolmente, e delle sue manifestazioni per imparare a contrastarle. Il quaderno, bilingue (italiano e inglese), sarà progettato avvalendosi delle competenze e dell’esperienza di donne che hanno subito violenza, così come di professioniste/i internazionali afferenti un ampio spettro di discipline: storia, sociologia, psicologia, medicina legale, giurisprudenza, arte, letteratura, pedagogia.
Per approfondimenti, rassegna stampa e per sostenere il progetto: https://irenepittatore.it/lamavotroppo/

IL WORKSHOP
Il workshop pone le basi per la creazione del quaderno d’artista e ha lo scopo di favorire il riconoscimento delle radici culturali della violenza di genere e delle sue manifestazioni, per imparare a contrastarle.
Stralci di articoli e processi internazionali per violenza domestica e femminicidio, dal 1848, portano alla luce, per frammenti, le voci di donne che hanno subito abusi, dei loro aggressori e di testimoni dei fatti, svelando una spaventosa attualità e ricorrenza di azioni, discorsi e posizioni giustificatorie nei confronti degli aggressori e denigratorie nei confronti delle donne. Stampate su grandi tessuti con un carattere tipografico a punto croce, queste testimonianze diventano base di lavoro per un ricamo collettivo, itinerante.
Nel corso del workshop, le persone partecipanti sono invitate a lasciare la loro croce sui tessuti le cui testimonianze risuonano con la propria diretta esperienza di vita o di lavoro. Il ricamo si fa dunque strumento di misura della diffusione dell’esperienza quotidiana della violenza di genere.
Un’azione condivisa di consapevolezza, immaginazione e lotta a paradigmi culturali iniqui e patriarcali, nel tentativo di tracciare, anche visualmente, alternative e vie di fuga.

Guarda il video del workshop alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
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Un progetto di

Irene Pittatore
e Isabelle Demangeat

Promosso e sostenuto da
Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile ETS
ENGAGEDin

Edizioni
Capovolte

Partner scientifici
Fermata d’Autobus Onlus
Forme in bilico APS

In collaborazione con
Apid Imprenditorialità Donna
Dipartimento educativo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Con il Patrocinio di
Politecnico di Torino

Con il contributo di
Fondazione Sviluppo e Crescita CRT
129 donors sulla piattaforma di crowdfunding sociale Eppela

Graphic design
Studio Grand Hotel